F.A.Q.
I rifiuti ospedalieri a rischio infettivo sono quei rifiuti di natura sanitaria, contaminati da liquidi biologici come sangue e secrezioni varie, oppure quelli che provengono da ambienti e pazienti in isolamento infettivo: garze, guanti, cannule, drenaggi, cateteri, fleboclisi, mascherine.
La gestione dei rifiuti sanitari è normata dal D. Lgs 152/2006 e dal DPR 254/2003, che contengono al loro interno anche le precise disposizioni da seguire per la corretta gestione dei rifiuti.
I rifiuti sanitari pericolosi infetti devono essere smaltiti in appositi contenitori rigidi (halipack) al cui interno sia stato inserito un sacco ben agganciato al bordo del contenitore
- dispositivi di protezione individuale monouso utilizzati, quali: guanti, mascherine, camici, soprascarpe;
- garze, cannule, drenaggi, deflussori, filtri dialisi, cateteri, fleboclisi;
pannoloni; - aghi, lame, siringhe, bisturi monouso, venflon, lancette pungi-dito.
Come già precisato in altra sezione, i taglienti utilizzati hanno il codice C.E.R. 18 01 03* – pericolosi a rischio infettivo – mentre quelli non utilizzati hanno codice C.E.R. 18 01 01 e sono classificati come non pericolosi; entrambi vanno smaltiti come pericolosi a rischio infettivo.
Il DPR 254/2003, art. 1 c. 5, distingue i rifiuti sanitari in cinque tipologie: non pericolosi, assimilati agli urbani, pericolosi non a rischio infettivo, pericolosi a rischio infettivo, che richiedono particolari modalità di smaltimento.
L’operatore socio sanitario, OSS, è una figura chiave nello smaltimento dei rifiuti sanitari. È responsabile della gestione dei rifiuti all’interno di ospedali, laboratori e in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private.
I rifiuti sanitari non pericolosi sono assimilabili a quelli urbani, ma provenienti da strutture sanitarie (pasti provenienti dai reparti non infettivi, dalle cucine, materiale riciclabile non infetto come carta, plastica e vetro, dalla pulizia dei locali, dei giardini e dei parchi della struttura sanitaria).
il deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo deve essere effettuato in condizioni tali da non causare alterazioni che comportino rischi per la salute e può avere una durata massima di cinque giorni dal momento della chiusura del contenitore.